Informazioni che faticano a trovare spazio

“Rostagno è stato ucciso per non aver accettato di tacere…” “Un grande giornalista”. “Ammazzato come Impastato”. 72° udienza, le arringhe delle altre parti civili

72 udienza del processo per l’omicidio di Mauro Rostagno, 24 aprile 2014, Trapani. Arringhe di parte civile. (trascrizione di Rino Giacalone)

Interviene l’avv. Stefano Vivacqua parte civile presidenza regione Sicilia

Interviene adesso avvocato Santangelo comune di Trapani

Rostagno armato della sola arma della pace

Se sentiamo rumore di zoccoli prima di pensare alle zebre pensiamo ai cavalli…se uno come Mauro Rostagno viene ucciso con quelle modalità in questa terra dopo avere quella storia quella esperienza la prima cosa da considerare in una terra che ha visto tanti morti bisognava pensare che quello era un delitto mafioso e cercare le prove di quel delitto senza cercare altro…è statoun  tentativo di negare giustizia ad un uomo di rarissima grandezza umana, un uomo che aveva scelto la Sicilia per sviscerare amore per un popolo ferito dalla mafia….tutto il resto sono fandonie che si assommano a tutte le fandonie che abbiamo ascoltato negli ultimi 50 anni ogni volta che c’è stato da processare qualcuno che ha contribuito in mille modi a sconquassare il tessuto civile del nostro paese…poteri criminali che hanno saputo creare poi i misteri….siamo dinanzi ad un delitto di mafia, siamo dinanzi al classico delitto di mafia e Rostagno classica vittima di mafia…indomito coraggioso che non teme per la vita e che non fugge resta qui armato del suo solo pacifismo e passione per la vita, per gli uomini, per il prossimo…io mi aspetto che questa Corte dica una parola definitiva e tributi a questo uomo la Giustizia che Mauro Rostagno si è meritato qui in Sicilia…Apprendendo la notizia della sua morte è stata la prima cosa che ho pensato: al delitto di John Lennon. Mauro era uno di quelli che si interrogava che aveva fatto scelte radicali che sembravano a volte pittoresche, le sue tuniche, le ghirlande di fiori, era un profeta disarmato, grande uomo di comunicazione e la sua morte pesa su questa Sicilia come pesa la morte di grandi uomini che con la sola arma della passione civile hanno fatto grande la terra e gli uomini con i quali hanno lavorato

Hanno cercato di insozzare il processo

C’è il materiale probatorio necessario per dichiarare la responsabilità degli imputati, materiale probatorio che esclude ogni altra pista…piste emerse con il nemmeno malcelato tentativo di insozzare chi ha onorato questa Sicilia. “Avevo 18 anni quando ho conosciuto Rostagno e oggi mi sento anche testimone oltre che avvocato di parte civile in questo processo…Ho conosciuto lui, ho rivisto qui dopo 42 anni Sofri…lui e Rostagno restano menti più lucide che la storia civile del nostro Paese ha espresso…Rostagno era di una umanità a tutto tondo, uomo di rara fattura….fu un leader ma soprattutto un amico. Rostagno vedeva le cose con ottimismo, passione e amore…anche in questa terra di mafia omicidi illegalità….abbiamo vissuto questi anni con grande consapevolezza condividendo le parole di Pasolini “io so ma non abbiamo le prove”…noi sappiamo e vorremo urlare convinti come siamo che questa terra consente letture del suo travaglio civile e del suo travaglio storico che non possono che essere univoche, dietro questi fatti dietro questo omicidio ci sarà sempre la mano dei poteri criminali che eliminano nel loro cammino ogni ostacolo sopratutto quando ci sono ostacoli che non hanno dietro poteri costituiti ma hanno soltanto voglia di pacifica convivenza…Rostagno ha testimoniato questo…Avere sentito configurare ipotesi interne come valido movente al delitto se non fosse stata cosa assurda che chi ha conosciuto sa essere, così sono stati tentativi di insozzare una esperienza civile come quella della Saman ed esistenziale come quella di Mauro Rostagno, Chicca Roveri ha condiviso questa esperienza e noi sappiano essere fuori a scenari di quel genere…storie di corna, vendette rusticane…stiamo parlando di persone lontane mille miglia da queste vicende…Mauro ed i suoi amici e tutti quelli che in qualche misura hanno condiviso questi ideali, era uomo di Pace….fu lui a determinare la deriva dalla lotta rivoluzionaria violenta preferendo tutto il contrario della violenza….l’amore universale….Questa è terra di mafia noi sappiamo abbiamo saputo e sapremo sempre terra di mafia che non vuole chi rompe e Mauro Rostagno rompeva perché voleva far venire fuori quella alternativa per far emergere il siciliano non mafioso…voleva evidenziare il siciliano impegnato per gli altri…Mauro inseguiva la lotta continua per la pace la convivenza civile e l’unico nemico erano i poteri criminali e la mafia che qui non gradisce il disturbo…

I trapanesi mi vogliono bene…e io non mi voglio fermare

Condividiamo conclusioni dei pubblici ministeri…Piena riconoscenza alla valenza della figura di Mauro Rostagno…Il Comune di Trapani, la città è stata danneggiata dal delitto…Questo processo ha messo in luce il rapporto con la città che lo seguiva in tv dove era ascoltato con interesse per tutto quello che andava svelando e per la questione morale che poneva…Rostagno aveva conquistato giusta credibilità nell’opinione pubblica…i suoi editoriali erano appuntamento fisso con i trapanesi…la città si svuotava perché Rostagno aveva affetto per questa città lui stesso lo ha scritto a Curcio…i trapanesi mi vogliono bene e non mi voglio fermare….il processo ha messo in luce intrecci criminali esistenti in città ma ha anche evidenziato la città che come Rostagno inseguiva il traguardo della nuova primavera

Rostagno aiutava i trapanesi a scegliere da che parte stare…la strada della libertà contro quella dell’assuefazione…

Avv Santangelo: chiedo la condanna degli imputati.

Interviene l’avv Enza Rando associazione Libera

Avv Rando: Allenatore del coraggio

Libera si è costituita parte civile in questo processo a nome di 1600 associazioni che raccoglie in tutta Italia. Chiediamo la condanna e il risarcimento del danno…In questa aula si è ricordato tutto quello che ha fatto in questa città…tutto quello che ha regalato…Tutto quello che è emerso è stato grazie al lavoro del pubblico ministero e della corte…Tanti anni per arrivare a questo processo dopo anni di oblio e sottovalutazioni nel ricercare la verità sul delitto. Questa corte, il suo presidente, il giudice a latere, i giudici popolari hanno approfondito tutte le ipotesi, ascoltato tutti i testimoni sempre con grande attenzione, un lavoro enorme condotto con scrupolo garantendo la vera ricerca della verità….noi società civile responsabile abbiamo raccolto questa verità…L’omicidio di Mauro Rostagno è un omicidio decretato e compiuto dai mafiosi Virga e Mazzara finalizzato al rafforzamento di Cosa nostra…loro fine uccidere una voce libera, una figura della nascente sociologia qualitativa italiana, un giornalista coraggioso che viveva questa comunità come sua, cittadino per bene che allenava il coraggio di questo territorio …

Morto per non avere accettato di tacere

La mafia non poteva accettare coscienze coraggiose…don Ciotti in un incontro a Mailano ci ha detto chi era Rostagno…uomo di passione che raccoglieva il disagio della gente per farli uscire dalle difficoltà…uomo da travolgente umanità uomo che credeva nella parola, nel riscatto sociale..Mauro è morto perché non ha accettato di tacere…quando negli anni 70 arrivò in Sicilia chiamò i suoi compagni per invitarli a leggere gli atti della commissione antimafia, ce lo ricordano i suoi amici.

Rostagno e la gioia di vivere

Era un leader politico che voleva capire le cause dei mali di questo territorio e aveva compreso che le mafie si arricchivano con il traffico di droga mentre la società diventava sempre più povera la gioventù veniva distrutta dalla droga e dalla malapolitica…Rostagno era un allenatore del coraggio perché raccontava tutto questo e non lo teneva per sé…i trapanesi onesti e spaventati qui ci hanno raccontato del contatto giornaliero che cercavano con Mauro Rostagno….in tv, nelle altre tv non si parlava di mafia, si parlava di tutt’altro…per non far conoscere gli intrecci…Mauro Rostagno garantì sapere e conoscenza pubblica delle malefatte mafiose e criminali…metteva a nudo con mitezza e autorevolezza i fatti dinanzi alle conoscenze delle persone…incitava a riprendere la gioia di vivere…La lotta alle mafie è ancora oggi utile per riprendersi la gioia di vivere, come Rostagno ieri oggi l’impegno di Libera è quello di fare uscire la gente dall’oblio…E chi aveva paura di questo quando Rostagno parlava in tv erano le mafie…chi parla di mafia fa paura alla mafia e non a chi vuole sviluppare e investire nel territorio…Rostagno stava riportando nelle case dei trapanesi il senso dell’impegno responsabile…stava penetrando la grande montagna dell’indifferenza…svelando i misteri…è qui il movente vero del suo delitto, la mafia non sopporta chi vuol far ragionare

Senza voto niente lavoro

Rostagno stava facendo respirare la nuova primavera politica e la mafia non poteva consentire di rendere visibile tutto quello che aveva tenuto invisibile….Rostagno non aveva mai smesso di credere che i sogni potevano realizzarsi e i sogni non si realizzano perchè si smette di credere e Rostagno non ha mai smesso di credere…Mauro era quello che si portava i ragazzi di Saman in tv per farli rendere conto che ognuno può essere utile per la società…Combattiamo perché la memoria di Rostagno resti viva …Oggi alcuni in questo paese hanno dedicato il loro presidio come gli studenti di Bologna a Mauro Rostagno perché c’è voglia di conoscere verità sul delitto, vogliono conoscere Mauro Rostagno…Infastidiva la mafia la voglia di Rostagno di passare ad altri la sua passione politica…e per Ciccio Messina Denaro lui per questo era una camurria…parole pesanti..L’istruttoria dibattimentale ce lo ha provato, il fastidio violento e criminale della mafia contro Rostagno..I testi come Vizzini e Salvatore Cusenza ce lo hanno detto cos’era Trapani negli anni 80…i Salvo, i Canino, i Pellegrino, i nuovi politici mediocri, Rostagno si chiedeva perché tenere la politica buona in disparte…ma quei politici che emergevano erano quelli che saldavano alleanze poteri e connivenze con le mafie, collusioni….con quella massoneria della quale non si parlava, con imprenditori come i cavalieri del lavoro di Catania arrivati a Trapani…politici che dicevano senza voto niente lavoro e Rostagno faceva i nomi di chi perseguiva questo fine…la sua era analisi giornalistica e politica raccontava la politica che vinceva in questo territorio cercando di minarne le fondamenta…Cusenza ci dice: Rostagno era un grande intellettuale erudito, era un leader politico che non militava in partiti….Nel 1988 si stava progettando quello che la mafia non voleva …i cittadini che andavano oltre e creavano nuovo progetto politico…

E dinanzi al delitto il Consiglio comunale non si fermò

Il giorno del suo delitto Rostagno con Cusenza dovevano ragionare sul futuro del territorio…un futuro dove non potevano avere spazio chi voleva speculare sui mali del territorio…volevano fare un giornale oltre alla tv…stesso stampo informazione riflessiva..ma quel giorno quell’incontro non ci fu…quella sera del delitto il Consiglio comunale di Trapani era riunito e non interruppe i lavori, non era successo nulla per quel consiglio comunale…

Immaginate Rostagno sindaco di Trapani

Noi come Libera non vogliamo più commemorare e camminare con i vivi che ci dicono come questo paese può avere un futuro…e questo nostro lavoro preoccupa tanto la mafia perché sconvolge i suoi piani…Rostagno metteva ai margini la politica mediocre e Cusenza ci dice che Rostagno poteva essere il candidato sindaco dell’Altra Trapani…ora immaginate in quel periodo Rostagno sindaco di Trapani…quale storia si poteva riscrivere…una storia con tanti che trovano impegno qui e non vanno via…la morte di Rostagno ha interrotto questo impegno e gli unici ad avere interesse a questo erano i mafiosi…la mafia è forte quando la politica è debole…la politica ha fatto questo regalo alla mafia con la sua debolezza….Rostagno avrebbe dovuto fare il sindaco mentre la mafia metteva le mani su tante cose, la munnizza, i conti pubblici truccati:

Un delitto per garantire l’avanzata mafiosa

Non a caso Rostagno andava a seguire il processo per il delitto del sindaco di Castelvetrano, Lipari…Perché coglieva che in quel processo emergeva la nuova geografia mafiosa…Come non leggere il delitto di mafia quando qui vicino era stato ucciso un altro giornalista, Impastato, qui erano stai uccisi altri magistrati, si facevano stragi…la mafia ci ha privato di una grande forza intellettuale ..la mafia ammazza e poi fa dire che tutto è avvenuto per altro…le corna…scenario tipicamente mafioso…agevolato da una classe politica mediocre…la morte di Rostagno ha aperto le porte alla nuova mafia, alla mafia degli investimenti, delle imprese, alla mafia che è arrivata al nord…

La Chiesa capì cosa stava accadendo

Trapani e la mafia. Rostagno lavorava in una città povera con un gran numero di sportelli bancari…dopo la morte di Rostagno il numero è ancora aumentato…come mai? in un territorio che non si sviluppa tanti sportelli bancari…attorno le famiglie mafiose, i Messina Denaro, i Virga, gli Agate…responsabili di stragi come quella di Pizzolungo…loro pensate che potevano permettere a Rostagno di continuare a parlare che sosteneva come la mafia poteva essere combattuta…e allora bisognava zittirlo…Il funerale è stato un grande momento di presenza pubblica delle persone perbene del territorio e del paese, anche lì la chiesa è stata in avanti come ha testimoniato l’omelia di padre Adrgna che pubblicamente accusò la mafia…quella chiesa aveva capito cosa accadeva in questo territorio.

I giornalisti minacciati dalla mafia che vince

Oggi bisogna dare verità alle vittime della mafia e verità al vero giornalismo. Ossigeno per l’informazione ci dice che 159 giornalisti in Italia vivono ancora minacciati….oggi rispetto a ieri ci sono istituzioni che stanno vicino a questi giornalisti…Il centro Pio La Torre di Palermo ci ha consegnato un dato allarmante cioè una stragrande maggioranza di giovani oggi percepisce che la mafia è più forte dello stato e la colpa è della politica…questo nel 1980 lo aveva capito Mauro Rostagno…Rostagno aveva anche colto la sfiducia dei giovani dinanzi alla politica che intrecciava affari….tutto questo esiste ancora oggi e danneggia la società civile danneggiata per non avere conosciuto Mauro Ristagno, danneggia la società civile che oggi lavora per la partecipazione responsabile e legale la presenza contro le mafie…noi continuiamo costruiamo ogni giorno di più con modestia la cultura della legalità e della partecipazione.

Un futuro nuovo senza la mafia

850 vittime della mafia, tra questi 80 bambini e tra questi i fratellini Salvatore e Giuseppe Asta uccisi qui a Trapani. Vittime di mafia perché la mafia con le loro morti ha potuto raccogliere nuovi denari. Contro questo Libera con le sue associazioni oggi lavora. In questo territorio, c’erano senatori che si sono schierati contro la confisca dei beni. Oggi, non ieri. Oggi all’indomani di delitti di mafia come quello di Mauro Rostagno. Oggi in questo territorio stiamo facendo nascere cooperative di giovani che vanno a lavorare nei terreni confiscati, giovani che pensano come Rostagno, che dicono che qui ci può essere un futuro nuovo senza la mafia

Perciò chiediamo la condanna degli imputati e chiediamo il risarcimento per indirizzarlo a progetti in questo territorio con le scuole e l’università…

questo Paese vuole una sentenza giusta

Interviene avv Massimo Zaccarini patrono Comune di Erice

Uccisero Rostagno e la speranza di tanti

Un omicidio che ha una radice particolare che nella storia della provincia di Trapani ha prodotto tanti effetti….tanti delitti commessi qui della mafia perché avevano paura di uomini che volevano fare il loro dovere, una mafia aiutata da altrui che non avevano per nulla voglia di fare il loro dovere…tanti uccisi morti  perché, solo perché non difesi, perché rappresentano una coscienza che a Trapani non esisteva e non poteva esistere. Alla notizia della morte di Rostagno mi sono dovuto sedere, lui rappresentava una speranza in chi credeva in un futuro diverso Dopo quel delitto Trapani è rimasta silente e la mafia ha raggiunto l’obiettivo. Non è morto solo Rostagno morì la speranza. Grazie ai pm abbiamo ricostruito la verità. Qui affrontiamo la dicotomia se Mauro Rostagno è stato ucciso dalla mafia o da qualcos’ altro. Mauro Rostagno è stato ucciso dalla mafia e chi ha voglia di calarsi in quel’epoca storica non può non riconoscerlo…Rostagno era un pericolo come lo erano stati Ciaccio Montalto e Carlo Palermo. La mafia non colpisce mai per caso. Leggete la sentenza del processo Omega. Se ragioniamo diversamente perdiamo una opportunità e uccideremo di nuovo Muro Rostagno. Mauro Ristagno E’ STATO GIA’ UCCISO DIVERSE VOLTE PERCHE’ SPECULATO NELLA MORTE E INFANGATO NELLA SUA STORIA.

Udienza rimasta sospesa per alcuni minuti.

Riprende adesso con l’intervento dell avv Francesco Greco, parte civile per il sindacato dei giornalisti.

Dna prova schiacciante e non falsa

L’Assostampa siciliana è la più antica associazione sindacale ed ha anche per questo ha precisa memoria e conoscenza storica dei giornalisti ammazzati per avere fatto il loro dovere….la mafia non ha mai esitato a ostacolare il cammino di chi ha lavorato da cronista per far cambiare le sorti del territorio…In questo processo c’è stata una grande e importante irruzione della scienza. Si è prodotta una prova di natura scientifica sulla responsabilità dell’imputato Mazzara…Perizia Dna schiacciante ma stranamente a persone molto qualificate abbiamo sentito dire di prove inesistenti….Ci hanno detto: stiamo parlando del nulla….ci hanno preso in giro e lo ha fatto uno che si chiama Garofano (consulente difesa Mazzara, ex capo Ris Parma ndr)…La relazione tra oggetto – canna di fucile sul luogo del delitto – e imputato Mazzara esce lampante …c’è il suo Dna e quello di un parente…

Uomo di grande consapevolezza

Era gasatissimo Rostagno….scriveva di essere impegnato in una tv che cresceva…solo Montanti non se ne era accorto…in quelle lettere a Curcio c’è la spiegazione di cosa si stava occupando e non c’era un argomento che lui affrontava che non veniva rappresentato nelle sue lettere, Ciaccio Montalto, la massoneria. La massoneria è la chiave di volta di questo processo. Mauro Rostagno ,il delitto senza verità e giustizia è una offesa per la democrazia del nostro Paese..Rostagno arriva in tv nel luglio del 1987 e viene  ammazzato nel settembre 1988….in poco tempo è stato un precursore…piena consapevolezza di quello che stava facendo e piena decisione a non fermarsi…..

Rostagno giornalista al 100 per cento

Deve essere una cosa che fa riflettere il fatto che ad un certo punto in Sicilia cadono sono caduti sotto il piombo delle mafie…è un dato storico….uccisi anche semplicemente perché si occupavano di un argo,mento..o chi come Spampinato a Ragusa indagava sull’estremismo nero ed è stato ucciso…processo importante per Ragusa perché coinvolgeva il parente di un pezzo grosso…poi abbiamo avuto Pippo Fava…Mauro Rostagno è una persona che si definisce nelle lettere spedite e ricevute da Curcio, è una persona che si presenta in maniera semplice….che scriveva sono coinvolto nella tv al 100 per cento…100 per cento se fa il militante di Lotta continua 100 per cento se fa il giornalista….Rostagno è stato una persona veloce, oggi abbiamo un  presidente del Consiglio che ha fatto della sua attività il mito della velocità….

Interviene avv Giuseppe Crescimanno per l’ordine dei giornalisti di Sicilia

Una disponibilità camuffata

Questo è stato un bel processo come può essere ovviamente un processo che nasce da un omicidio. Processo bello perché ricco di argomenti, guidato da una corte capace, significativo il fatto che non c’è stato teste che non è stato interrogato dalla corte,  processo bello perché ci ha arricchito professionalmente…La perizia del Dna ha costretto l’imputato Mazzara a difendersi….L’imputato si mise a disposizione per il prelievo del Dna cosa che sembrava essere l’atteggiamento di chi era sicuro della sua innocenza…ma in effetti il prelievo del Dna secondo il codice penale è un fatto rispetto al quale l’imputato non poteva sottrarsi….quella disponibilità è un elemento neutro.

Non è stata una armata brancaleone

Chi ha sparato era un professionista, altro che armata Brancaleone. sarebbe stata colpita anche la persona che stava vicino a Rostagno…chi ha sparato ha sparato contro una macchina in movimento…armata Brancaleone ma che si va dicendo….!!!!

I trapanesi si levarono una camurria

E’ stato un chiaro omcidio per mafia per come ce lo hanno detto i pentiti, per le socvrapposizioni con altri delitti anche a proposito delle regole criminali di cosa nostra, per il movente che è emerso..Descrizioni pacifiche sulle responsbailità della famiglia mafiosa di Trapani sugli imputati Virga e Mazzara….Quello di Rostagno fu un delitto eccellente delitto che solo la mafia può avere compiuto…un ordine arrivato da chi era il vero capo della provincia al quale non si poteva dire di no Francesco Messina Denaro….condiviso dal capo dei capi totò riina come ha raccontato nel processo Giovanni Brusca….”i trapanesi si levarono una camurria”….

La mafia decide cosa deve interessare alla gente

Attività giornalistica movente scatenante del delitto, Rostagno parlava di mafia ma sparlava anche di mafia e la mafia traeva fastidio, provava fastidio…l’essere ricondotta a aspetto folkloristico…derisa ma anche indicata come nefasta e colpevole delle disgrazie della società …è diventato il motivo che ha armato il killer….la mafia sostenuta anche da parte di chi in quegli anni e oggi pensa che parlare di mafia fa male al territorio….significativa la testimonianza di Enzo Mazzonello….il giornalista che per Rostagno seguiva la cronaca giudiziaria…chiamato da Agate Giovan Battista fratello del boss Mariano…la lamentela non è per l’attacco al congiunto sotto processo ma per dirgli cosa interessa alla gente raccontare tutto questo qui…la mafia aveva deciso cosa interessava alla gente.

Quelle piste false

L’avvocato Crescimanno si sofferma sulle “altre” piste evidenziando ulteriormente le incongruenze. In particolare sulla cosiddetta pista Lotta Cotinuna . L’avvocato evidenzia che stranamente lui che secondo i convinti di questa pista era pronto a denunciare gli ex compagni per il delitto Calabresi, aveva scelto come avvocato lo stesso penalista di altri indagati per quel processo…la pista è inconsistente e inesistente anche per altre ragioni emerse durante il processo….la pista vera è quella MAFIOSA.

Profondamente giornalista

Un grande giornalista non c’è dubbio …non era una persona disperata, spaventata fino all’ultimo, deciso ad andare avanti…pensa all’autunno e all’inverno cosa proporre in tv…in tv diceva: non creda la gente che ho motivo di calmarmi, non mi calmo (all’indomani della comunicazione giudiziaria per il delitto Calabresi)…qui ho avuto una figlia, qui voglio vedere la mia barba diventare bianca, qui voglio conoscere i miei nipotini…parole di Rostagno….il giornalista Rostagno è stato profondamente giornalista, per nulla schiacciato dal senso della morte…condannate i due imputati.

Udienza rinviata al 28 aprile

Con gli interventi dei difensori Vezzadini e Ingrassia per l’imputato Virga.

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