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I Cie inutili e semivuoti che costano milioni di euro. Perché non vengono chiusi?

Centri di Espulsione sempre più vuoti. “Ormai sono inutili, è ora di chiuderli”
Attivi solo cinque Cie in tutta Italia e funzionano a scartamento ridotto. Manconi: “Ormai sono solo un simbolo intimidatorio”
stranieriinitalia.it, 26-02-2015
Roma – 26 febbraio 2015 – “Disponiamo di un immenso apparato, con strutture, operatori, polizia, per trattenere solo 300 persone. I numeri dimostrano che i Cie sono superflui e sarebbe ora di cancellarli definitivamente dal nostro ordinamento. Sono un luogo afflittivo inutile e abbiamo altri mezzi a disposizione”.
Per Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, non c’è piu nulla che giustifichi l’esistenza dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Ne sono rimasti attivi solo cinque, a Roma, Torino, Trapani, Bari e Caltanisetta, con dentro 293 imigrati irregolari, mentre ne potrebbero ospitare 753. E la lor efficacia non è aumentata: solo la metà dei trattenuti viene effettivamente rimpatriato.
I dati del Viminale, secondo un rapporto aggiornato dalla Commissione dopo il recente taglio da 18 a 3 mesi del tempo massimo di permanenza nei Cie, dicono che nel 2014 sono transitati complessivamente in queste strutture 4.986 cittadini stranieri, di cui 2.771 poi effettivamente rimpatriati. Nel 2013 erano stati 6.016, 2.749 dei quali rimpatriati, e nel 2012  7.944, 4.015 dei quali rimpatriati. Calano trattenimenti e rimpatri, quindi, anche se in Italia aumentano gli immigrati.
E dietro le sbarre finiscono persone molto diverse tra loro:  ci sono quelli, ricorda Manconi, che “hanno scontato una pena in carcere e poi vengono sottoposte a una sorta di detenzione accessoria in vista dell’espulsione, ma anche persone che hanno vissuto per anni in Italia e un numero significativo di rom, possibili titolari dello status di apolide, e richiedenti asilo”.
“I Cie  – conclude il presidente della Commissione Diritti Umani- sono un fenomeno residuale che conserviamo come un simbolo intimidatorio, una minaccia simbolica alla quale non si vuole rinunciare. I Cie rappresentano la parte oscura dell’immigrazione. Vi sono trattenute persone destinate ad essere identificate ed espulse, ma che nel senso comune vengono considerate la componente criminale dell’immigrazione: sono come un carcere degli stranieri”.

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