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Piazzetta Rostagno, il saluto di Marco Boato

ONORE A MAURO ROSTAGNO “EROE CIVILE” E AL COMUNE DI GENOVA

CHE NE TIENE VIVA LA MEMORIA PER I PROPRI CITTADINI

(Marco Boato)

Signor Sindaco di Genova, MARCO DORIA,

care cittadine e cari cittadini di questa antica e nobile città,

care amiche e cari amici di Mauro Rostagno,

mi dispiace non poter partecipare personalmente, come avrei desiderato, alla odierna cerimonia di intitolazione di questa piccola, ma bella e significativa piazza alla memoria di MAURO ROSTAGNO.

Come alcuni voi sanno, sono stato legato da una pluridecennale amicizia a Mauro Rostagno, fin dal Movimento studentesco degli anni ’60 nella facoltà di Sociologia di Trento, ma poi anche lungo gli itinerari degli anni ’70 e ’80, fino alla tragica conclusione della sua vita per mano assassina di mafia il 26 settembre 1988 a Lenzi di Valderice, in provincia di Trapani.

La vita di Mauro Rostagno, morto a soli 46 anni, è stata straordinariamente ricca di impegni politici, di esperienze sociali, di testimonianze culturali. Dall’essere stato uno dei più importanti leader italiani ed europei del Movimento del ’68 fino alla dedizione più generosa per il riscatto dei tossicodipendenti nella comunità Saman in Sicilia e, da ultimo, dall’aver dedicato gli ultimi anni della sua vita prodigiosa alla militanza giornalistica, per denunciare la corruzione politica, la criminalità organizzata, l’omertà mafiosa in una terra martoriata in cui la mafia imperava, ma le autorità pubbliche di allora pretendevano di ignorarne addirittura l’esistenza.

Mauro Rostagno aveva condiviso le sue ansie di giustizia e le sue preoccupazioni civili con personalità come Leonardo Sciascia e con magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i quali a loro volta, qualche anno più tardi di Mauro, hanno sacrificato le loro vite per il loro impegno nella lotta alla mafia. Anche se, per Mauro Rostagno, ci sono voluti ben 26 anni per ottenere giustizia attraverso la condanna, il 16 maggio 2014, del mandante e dell’esecutore del suo omicidio, da parte della Corte d’assise di Trapani.

Mauro aveva impegnato la propria vita nella lotta contro la mafia da privato cittadino e da giornalista non professionista, senza alcuna misura di sicurezza per la propria incolumità (misure che del resto non hanno salvato comunque la vita a Falcone e Borsellino e, purtroppo, a tanti altri). Proprio per il suo sacrificio senza riserve e senza precauzioni, penso che sia giusto parlare di lui, e ricordarlo, come un “eroe civile”.

E per questo sono grato al Sindaco Marco Doria e alla città di Genova, per la scelta intelligente, generosa e coraggiosa di perpetuare la memoria di Mauro Rostagno in questa piazza, che oggi viene ufficialmente a lui dedicata. Che siano in molti, in particolare giovani e giovanissimi, a interrogarsi sulla vita e sulla morte di Mauro Rostagno, anche grazie al ricordo che la città di Genova oggi gli dedica. E la lezione di Mauro non è una testimonianza di morte, ma una lezione di vita, aperta, trasparente e gioiosa, che lui ha affrontato sempre a viso aperto e che alla fine ha sacrificato per i suoi immortali ideali di giustizia, di verità e di libertà. Dunque, onore a Mauro Rostagno “eroe civile” e alla città di Genova che, con questo gesto, ne tiene viva la memoria di fronte a tutti.

Marco Boato

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