Un mondo di Meursault e di “neri”…

martedì, 16 Giugno, 2015

Viviamo in un mondo in cui gli “altri” non hanno spesso neanche un nome. L’Arabo, così Albert Camus chiamava la vittima di Meursault nello “Straniero”. Meursault era scandagliato in lungo e in largo, prototipo dell’uomo indifferente al mondo, che non è colpito neanche dalla morte della madre e poi uccide un po’ a caso un altro uomo, sulla spiaggia algerina. Meursault ha un nome, l’altro è solo l’Arabo. Invece si chiamava Moussa e ce lo restituisce Haroun nel bellissimo romanzo “Mersault, contre-enquȇte” di Kamel Daoud (edizioni Actes Sud), un libro che comincia là dove si era fermato il celebre testo di Camus.

Ed è ancora così, con i “neri” ridotti a involucri di alluminio sugli scogli di Ventimiglia. Meursault è di là dal confine, pronto a ucciderne qualcuno a caso. Perché il governo italiano non richiama l’ambasciatore da Parigi?

(sopra, Marcello Mastroianni-Meursault nel film di Luchino Visconti tratto dal libro di Camus)

P.s.: Kamel Daoud vive a Orano, in Algeria, ed è giornalista del “Quotidien d’Oran”. Il libro me lo ha lasciato Yves Got, che ringrazio ancora…)

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