Informazioni che faticano a trovare spazio

Perché si chiamava Marco…

Giacinto Pannella era stato chiamato così perché suo padre voleva “onorare” un prozio prete, Don Giacinto Pannella, un prete liberale peraltro. Ma quel nome alla madre non piaceva per niente e come condizione aveva chiesto che il secondo nome fosse Marco, che poi per un errore burocratico non fu inserito nel registro dell’anagrafe di Teramo.

Hyacinthe in francese – la madre Andrée Estachon era di Lucerna, una svizzera francese, e frequentava Grénoble dove aveva incontrato l’ingegnere Leonardo Pannella – è avvolto da un’aura problematica, tant’è che oggi su 33 milioni circa di maschi d’oltralpe solo 293 si chiamano così.

E così appena aveva potuto Pannella aveva scelto Marco come suo vero nome. L’altro era pronto a spuntare nelle occasioni elettorali, sui manifesti dei candidati, oppure di quando in quando brandito da qualche avversario o non estimatore come una sorta di fardello da tirargli contro, Giacinto Pannella, altro che Marco…

Questa è dunque la storia di quel Marco con cui Marco Pannella ha voluto stare in pubblico (ma anche in privato).

 

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