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Mustapha Dieng sulla sedia a rotelle: “Giuro di essere fedele alla Repubblica…”

Finalmente lo Stato riconosce la cittadinanza ai tre senegalesi sopravvissuti alla furia omicida del fascista Gianluca Casseri che il 13 dicembre 2011 fece strage di immigrati senegalesi a Firenze. A ricevere la cittadinanza italiana anche Moustapha Dieng che da allora ha avuto la vita spezzata ed è su una sedia a rotelle, ancora ospite dell’unità spinale dell’ospedale di Careggi. Ecco da repubblica Firenze:

Moustapha, Cheiqh e Mor “Giuro di essere fedele alla Repubblica”
CIRDI, 03-06-2013
“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato”. Fa fatica a parlare Moustapha Dieng, uno dei ragazzi senegalesi feriti il 13 dicembre 2011 nella strage a sfondo razzista compiuta da Gianluca Casseri in cui persero la vita Samb Modou e Mor Diop. I tre sopravvissuti a quella giornata di follia omicida ieri hanno ricevuto la cittadinanza italiana concessa dal Capo dello Stato. A consegnarla in piazza della Signoria sono stati il sindaco Renzi, il presidente della Provincia Barducci e il governatore toscano Rossi che subito dopo i fatti scrisse a Napolitano chiedendo il suo intervento per dare un segnale alla comunità senegalese sconvolta e impaurita. Nel corteo in cui sfilarono ventimila persone tre giorni dopo la strage c’erano anche il Gonfalone della Regione e della Provincia, oltre a quelli di vari Comuni toscani, mentre Renzi scelse di partecipare alla manifestazione senza portare il Giglio di Firenze. E’ stato il prefetto Luigi Varratta a leggere ieri le motivazioni della decisione presa da Napolitano.
Con la Costituzione stretta tra le mani Dieng, costretto a muoversi sulla sedia a rotelle, con un filo di voce pronuncia fino in fondo la formula del giuramento. Le pallottole della 357 Magnum che Casseri gli ha sparato addosso lo hanno colpito alla gola e alla schiena, una ha leso il midollo spinale. Ad accompagnare Dieng sull’arengario di Palazzo Vecchio c’era un medico dell’unità spinale del Cto di Careggi dove il ragazzo è ancora ricoverato e assistito. Per diventare cittadino italiano ha pagato un prezzo troppo alto, la tristezza dei suoi occhi accompagna la lunga cerimonia e imprime un timbro indelebile sulle foto di rito scattate tra gli applausi e le note della fanfara dei Carabinieri. Dopo di lui giurano sulla Costituzione Cheiqh Mbengue e Mor Sougou, gli altri due ragazzi feriti nell’agguato. Insieme a loro Pape Diaw, la nuova presidente della comunità di Firenze Diyene Ndiaye, il console onorario Eraldo Stefani e la vedova Modou, che racconta commossa: “Provo sempre tanto dolore, anche se da quel giorno non siamo mai stati abbandonati e abbiamo sempre sentito l’abbraccio di tutti”.
Sente di dover “chiedere scusa” Enrico Rossi. “Scusa alle famiglie dei morti e dei feriti e scusa a tutta la comunità del Senegal. Quello che qui oggi facciamo è un atto eccezionale di cui dobbiamo dire grazie a Napolitano. Purtroppo le nostre leggi non concedono a chi nasce e vive in Italia di essere un cittadino come tutti gli altri”. Su questo tema centra il suo intervento anche Matteo Renzi: “E’ con rispetto che da Firenze torniamo a chiedere al Parlamento e alle autorità centrali che sia presto approvata la legge sullo ius soli, perché chi nasce in Italia deve essere cittadino italiano”. Nello stesso momento nel Comune di Scandicci il sindaco Simone Gheri consegnava a titolo simbolico la cittadinanza onoraria a 42 bambini nati nella sua città da genitori stranieri, come già era accaduto lo scorso 2 giugno.
Hanno festeggiato il 2 giugno in Toscana i ministri Maria Chiara Carrozza, che a Buti ha consegnato una copia della Costituzione ai ragazzi che hanno compiuto diciotto anni nel 2013, e Carlo Trigilia che a Bagno a Ripoli insieme al sindaco Luciano Bartolini ha consegnato un attestato di cittadinanza simbolico a tutti i minorenni nati nel Comune da genitori stranieri.
Fonte: Repubblica.it Firenze

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