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Turchia, arrestati oltre 50 avvocati che difendono i curdi

Arrestati oltre 50 avvocati in Turchia. Sono gli avvocati dei curdi. Non si piegano all’imposizione delle autoirità giudiziarie di usare solo la lingua turca nei processi in corso a carico di imputati curdi. Questi ultimi vogliono esprimersi nella loro lingua. Ma questo è un tabù nella Turchia d’oggi. Così è più semplice arrestare gli avvocati alla vigilia di uidienze importanti a Diyarbakir.

La protesta che segue è dell’Associazione europea dei Giuristi per la democrazia e i diritti umani (Eldh) e dell’Associazione degli Avvocati europei democratici /(Aed).

DICHIARAZIONE CONGIUNTA dell’AED e ELDH

Haarlem, Dusseldorf,Roma,Londra, 25 novembre 2011

Lettera aperta con richieste urgenti:

Al Primo Ministro Turco Recep Tayyyp Erdogan

Al Presidente della Turchia Abdullah Gul

A tutti i membri del Governo Turco

I Comitati Direttivi dell’AED (Avvocati Europei Democratici) e dell’ELDH (Associazione europea dei Giuristi per la democrazia e i diritti umani) ,  che rappresentano Avvocati e Giuristi di 16  Paesi Europei, sono uniti dalla più viva preoccupazione alla notizia dell’arresto di 51 avvocati Turchi, avvenuto in un solo giorno, a seguito di un “blitz”, effettuato simultaneamente in molte città e province  della Turchia.

Tra gli avvocati arrestati vi sono molti membri dell’Associazione Turca per I diritti Umani, aderente all’ELDH

Il lavoro delle Associazioni scriventi, insieme a quello di tante altre, si ispira alla “Premessa sulla funzione degli Avvocati nella Società”, contenuta e adottata dalla CCBE (Assemblea dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati e giuristi dell’Unione Europea”).

Un Avvocato è al servizio della Giustizia e della difesa dei diritti di coloro che si è impegnato/a a difendere.

Il rispetto della funzione professionale degli Avvocati è una condizione essenziale per il ruolo della legge e della democrazia nelle Società.

Questi arresti  rappresentano un ulteriore passo, che segue le numerose minacce  del Procuratore rappresentante l’accusa e della Corte che dovrà giudicare, contro numerosissimi avvocati che difendono 152 imputati detenuti nel maxiprocesso di Diyarbakir. Il processo continuerà il 6 dicembre prossimo.

In questo processo  gli avvocati difensori hanno preso posizione a fianco degli imputati, sostenendo di non poter ulteriormente difendere I propri assistiti, se la Corte non li autorizza a difendersi nella propria lingua (Curdo).

Tutti gli avvocati, riuniti in “Collegio”,e anche il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, erano stati severamente minacciati, prima dal Procuratore, quindi dalla stessa Corte, di subire punizioni, se non avessero continuato a difendere in lingua Turca.

Le Associazioni scriventi vogliono attirare l’attenzione del Vostro Governo sulla circostanza che gli arresti e le minacce costituiscono violazione dei Trattati sui diritti umani, sottoscritti anche dalla Turchia.

Inoltre, anche il Trattato sui principi basilari del Ruolo degli Avvocati, adottato al Congresso  dell’ Havana nel settembre 1999, non appare affatto rispettato

I Governi hanno l’obbligo di garantire che gli Avvocati non siano minacciati e non debbano subire persecuzioni o sanzioni di qualsiasi genere.

Comunque , il Governo Turco appare agire in modo del tutto opposto.

Per questi motivi chiediamo:

L’immediato rilascio, e reinserimento nelle proprie funzioni, di tutti gli Avvocati arrestati e minacciati;

Garanzia del pieno e libero esercizio del ruolo indipendente degli Avvocati.

Gli Avvocati e Giuristi dell’AED e dell’ELDH comunicano al Vostro Governo che si impegnano a seguire da vicino il maxiprocesso.

L’AED e l’ELDH chiedono che il Vostro Governo risponda urgentemente e positivamente alle nostre richieste.

Restiamo in attesa di Vostre immediate risposte

Con rispetto

Avv. Gilberto Pagani – Presidente AED-EDL www.aed-edl.net

Prof. Bill Browing – Presidente ELDH  www.eldh.eu

Avv. Thomas Schmidt- Segr. Gen. ELDH

Avv. Hans Gaasbeck- Vice Pres. AED e Coordinatore Comm.ne Defence de la defence,

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