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Rilasciato il romano che a Porta Portese protestava per i metodi della Municipale ritenuti “brutali”. Accorsi in suo sostegno in Tribunale numerosi testimoni, l’uomo sarà processato a novembre

Rilasciato Michele Di Salvo, arrestato domenica dalla Polizia Municipale per essere intervenuto contro un’operazione anti-contraffazione a Porta Portese ritenuta “brutale” per il modo con cui è stato trattato il venditore di colore.

Questa mattina all’udienza del processo per direttissima, che ha rimesso in libertà il giovane italiano intervenuto contro i metodi considerati “brutali” fissando l’udienza del processo per l’8 novembre (Di Salvo deve rispondere di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale), l’aula si è riempita di persone presenti ieri molte delle quali intervenute per testimoniare.

Tre in particolare i testimoni che si sono messi a disposizione della difesa di Di Salvo e che contestano apertamente la versione della Polizia Municipale. Non è stato possibile ascoltarli, però, perché così vanno le udienze per direttissima.

Uno di loro ricordava però questa mattina la dinamica dell’intervento su Michele di Salvo “spintonato da una vigilessa per una trentina di metri finché reagendo si è visto spruzzare in pieno volto lo spray urticante”.

Michele Di Salvo era solo uno dei tanti intervenuti che protestavano per metodi considerati troppo violenti ai danni del venditore di colore.

Il trattamento per Di Salvo poi non è passato inosservato e i testimoni accorsi questa mattina a Piazzale Clodio sono venuti per opporsi a una repressione considerata ingiusta.

“Mi hanno meravigliato così tanti presenti ancora indignati per la scena di domenica – spiega Giuseppe Di salvo, padre dell’arrestato poi rilasciato -. Il fatto che siano venuti fino in tribunale è un segnale di civismo molto importante. Li ringrazio”.

Nessuna notizia invece sul venditore ambulante.

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