Informazioni che faticano a trovare spazio

La superstite del tragico incidente per il quale Grillo è stato condannato chiede di parlargli. Ma lui non le risponde

Si Chiama Cristina Gilberti, ha perso la famiglia nell’incidente provocato da Beppe Grillo, lei si salvò, ora dopo trent’anni chiede a Grillo un incontro. Vuole sapere la verità. Lui però non le risponde. Apprendiamo il tutto dal numero di  Vanity Fair:

“Beppe rispondimi”, l’appello della superstite:
nell’81 si salvò dall’incidente d’auto con Grillo

Cristina Gilberti parla dopo trent’anni dopo la tragedia in cui perse la famiglia. Al volante c’era il leader M5S. “Ho provato a contattarlo, ma senza successo. Mi ha richiamato un nipote, spiegandomi che tutta la sua famiglia aveva sofferto”. E aggiunge: “mi rifiuto di essere strumentalizzata dalla politica in cui non mi riconosco, e non tornerò  sull’argomento” (qui sotto la Gilberti con la foto dei suoi familiari)

ROMA – “Grillo, ti devo parlare”, c’è scritto sulla copertina di di Vanity Fair, che l’ha intervistata. Cristina Gilberti, la sopravvissuta della famiglia che nel 1981 perse la vita in un incidente mentre viaggiava nell’auto guidata dall’amico Beppe Grillo, dopo 30 anni parla. E lancia un appello al leader del MoVimento 5 Stelle: “Non cerco nulla, se non la verità “mi rifiuto di essere strumentalizzata da una politica in cui non mi riconosco, e dopo questa intervista non intendo tornare sull’argomento”. E spiega: “Chiedo solo di incontrare il signor Grillo. E’ un gesto che devo a me stessa, ma anche ai miei genitori e a mio fratello, che non possono più parlare”.

Cristina Gilberti vuole la verità: “Non amo parlare di me, forse la vita mi ha resa introversa. Ma oggi – afferma – sono matura, ho fatto i conti con il passato e ho trovato il coraggio di guardare indietro”. E spiega pure perchè ha deciso di rompere il silenzio proprio ora, alla vigilia delle elezioni. “La mia non è certo l’unica vita segnata da un lutto, mi guardo intorno e ne vedo tante di storie simili. La differenza è che nel mio caso – con i media che parlano continuamente di lui e del perchè non si candida, e ogni tanto fanno anche vaghi riferimenti alla morte dei miei cari – dimenticare è impossibile. Tutte le domande che ho cercato di seppellire – che mi tormentano con i loro “perchè” – sono tornate a galla. Ora ho bisogno delle risposte, una volta per tutte, per guardare avanti”. Prima di andare in stampa con questa storia, Beppe Grillo, informa Vanity Fair, è stato avvertito e gli è stata data la possibilità di commentare in qualsiasi modo, ma lui ha scelto di non farlo. E sui social network il dibattito è già acceso, tra chi dice che l’intervista è utile per formarsi un’opinione, e chi parla di opportunismo. Non mancano le battute, con il nome del giornale storpiato in  “Vanity Unfair” e “Vanity Fail”.

Cristina spiega di aver provato a contattare privatamente il comico genovese, ma senza successo. “Mi ha richiamato un nipote di Grillo: mi ha spiegato che tutta la sua famiglia aveva sofferto per l’incidente, che non era il momento di ritornare sull’argomento”. E “solo dopo quel ‘no’ ho accettato di parlare” spiega Cristina aggiungendo che mai Grillo, in tutti questi anni, l’ha cercata. “Non ho mai avuto occasione di sentirmi raccontare come sono andate le cose direttamente da lui, l’unico che possa davvero farlo”. Conclude la donna: “Mi conosceva bene, era amico dei miei, frequentava la nostra casa: come è possibile che in tutti questi anni non abbia mai sentito l’esigenza di vedermi, di chiedermi scusa, almeno di telefonare ai miei genitori adottivi per sapere come stavo?”

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