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Vendite mozzarella in crisi, i produttori: Sia fatta al più presto una mappa dei siti avvelenati nella Terra dei Fuochi

Terra dei fuochi, sos dei produttori di bufala
“Vendite crollate, subito la mappa dei veleni”

L’allarme dei responsabili del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop in una lettera inviata al presidente della Regione Campania Caldoro. I produttori: “Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”

Azioni immediate, risposte certe e la formalizzazione ufficiale dell’elenco delle aree interessate dall’emergenza della Terra dei fuochi. E’ quanto chiedono i produttori della mozzarella, alla luce della “gravità della situazione che sta investendo l’intero comparto agroalimentare della Regione Campania”. “La verità è che la Terra dei fuochi esiste – spiegano – e nessuno vuole negarlo, ma i suoi effetti non toccano minimamente i prodotti dei territori circostanti mentre qui si sta asfaltando l’agricoltura dell’intera regione campana che invece continua a produrre straordinarie eccellenze”

Domenico Raimondo e Antonio Lucisano, presidente e direttore del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, Giuseppe Liberatore, presidente dell’associazione italiana consorzi indicazioni geografiche e Cesare Baldrighi, presidente dell’Associazione formaggi italiani a denominazione d’origine protetta, lo dicono in una lettera al presidente della regione Campania Stefano Caldoro e a Daniela Nugnes, assessore all’agricoltura della regione.

Rispetto alla richiesta “ci era stato garantito un riscontro nell’arco di 48 ore”, scrivono “ma, ad oggi, questa risposta non è ancora arrivata” nonostante “il danno che la nostra economia sta subendo” rispetto al quale “il tempo di certo non gioca a nostro favore”. Tutto ciò “non fa che accrescere lo sgomento dei consumatori e la loro risposta purtroppo giunge rapida e inesorabile, come dimostra il drammatico calo delle vendite dei prodotti campani (non solo del nostro, ma di tutti), compresi quelli a indicazione geografica, sottoposti a rigidi controlli, che rappresentano un concreto valore aggiunto, da proteggere con tutti i mezzi a disposizione”.

Insomma, è “possibile che non si riesca a fornire un elenco delle particelle catastali coinvolte?”, si chiedono gli esponenti del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, dell’associazione italiana consorzi indicazioni geografiche e dell’associazione formaggi italiani a denominazione d’origine protetta. “E’ così difficile andare oltre la palude delle dichiarazioni lacunose e rassicurare, con ogni mezzo possibile, i consumatori sulla sicurezza della stragrande maggioranza della produzione agroalimentare campana in genere e di quella a marchio dop e igp in particolare?”

I produttori “si sentono abbandonati a loro stessi e non rappresentati da chi ha il ruolo istituzionale”, aggiungono nella lettera che “susciterà in voi probabilmente un moto di fastidio”. Ma la richiesta è di “reagire con forza e fermezza” con le sigle che si dicono “pronte a sostenerci in questa difficile battaglia” da portare avanti “non evitando il confronto, tanto esterno quanto soprattutto interno (e noi abbiamo addirittura difficoltà a riuscire a parlare con voi)”.

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