Turchia, “Mani pulite” e la crisi del modello Erdogan. Dietro ci sono gli uomini di Fethullah Gulen?
giovedì, 26 Dicembre, 2013Turchia: che cosa succede? Traballa il governo Erdogan, ministri sostituiti, l’inchiesta di “Mani pulite” sta facendo vacillare l’Akp, partito al potere. Manifestazioni antigovernative a Istanbul. All’orizzonte le elezioni amministrative di marzo (anche per il sindaco di Istanbul) e poi in estate. Che cosa c’è dietro l’inchiesta che sta minando l’Akp di Erdogan? Forse c’è anche l’influenza di un islamista anticomunista che si chiama Fethullah Gulen. Secondo il Sole 24 Ore – di cui riportiamo un brano – Gulen starebbe muovendo le sue pedine. Riuscirà la nuova Turchia laica e giovane già vista a Gezi Park ad approfittare dell’occasione per farsi largo?
Ecco la scheda su Gulen:
Fethullah Gülen (Erzurum, 27 aprile 1941) è un filosofo e scrittore turco (autore di oltre 60 libri), studioso dell’Islam e leader del movimento Fethullahci.
Fethullah Gülen è nato nel 1941 ad Erzurum, Turchia, in gioventù fu discepolo del leader islamico Said Nursi. Nel 1966 si trasferì ad Izmir, dove le tematiche ricorrenti della sua predicazione cominciarono a fissarsi ed iniziò ad ampliarsi il pubblico di fedeli che assisteva ai suoi sermoni. Gülen ha viaggiato molto nelle diverse province dell’Anatolia, tenendo sermoni nelle moschee ed in altri luoghi pubblici; Gülen ha posto una particolare attenzione nel diffondere le sue idee tra gli studenti e nel loro reclutamento per il suo movimento. La sua lunga carriera, il suo attivismo politico ed i suoi rapporti con i partiti di centro-destra lo hanno reso un personaggio pubblico. È uno dei fondatori dell’Associazione per la Lotta contro il Comunismo, attivo nella sede della città di Erzurum, Turchia.
Il pensiero politico di Gülen sostiene la “coesistenza pacifica” ed il dialogo tra le civiltà su scala internazionale ed evoca una rinascita del moderno mondo musulmano, con la Turchia nel ruolo di avanguardia. In molti paesi sono state aperte delle scuole ispirate alla sua filosofia, destinate a promuovere versione moderata dell’Islam. Ha promosso anche il dialogo interreligioso, incontrando leader religiosi ebrei ed il papa. Fethullah Gülen è autore di oltre 60 libri.
Fethullah Gülen è considerato dai media come una delle figure più influenti nel mondo musulmano ed il suo movimento è considerato uno dei più importanti.
In un sondaggio on-line sugli intellettuali più influenti al mondo, lanciato dalla rivista Foreign Policy, Gulen è stato il più votato in assoluto, pur essendo poco conosciuto in Europa e negli Stati Uniti. Il risultato è stato spiegato con la pubblicizzazione del sondaggio da parte della rivista turca Zamal, vicina al movimento di Gulen, con la conseguente partecipazione al voto di molti suoi sostenitori.[1]
Gülen ed il suo movimento sono stati elogiati da musulmani e non, da organizzazioni ufficiali e non di vari paesi. I suoi sostenitori vedono il movimento di Gülen come una forma moderna e moderata dell’Islam, ispirata ad una interpretazione liberale e democratica della religione, che può fare da contrappeso all’estremismo islamico.
Esistono comunque opinioni divergenti su Gülen: i sostenitori della laicità dello stato turco ritengono che il suo sia un tentativo di cancellare la secolarizzazione dello Stato. Dall’altra parte, gli estremisti islamici hanno contestato alcune sue iniziative, come il dialogo interreligioso, giudicandole come “deviazioni” dalla religione islamica.
Ed ecco l’articolo del Sole 24 ore del 26 dicembre:
Scandalo corruzione in Turchia: bufera su Erdogan che cambia dieci ministri dopo le dimissioni di 3 ministri indagati
di Vittorio Da Rold
26 dicembre 2013
L’inchiesta per corruzione si inserisce nella faida interna tra il predicatore turco Fethullah Gulen, capo spirituale di una potente confraternita islamica di recente entrata in attrito con il governo filosilamico di Recep Tayyip Erdogan. Gulen, sabato scorso, ha invocato la punizione di Dio nei confronti dei responsabili della clamorosa ondata di arresti nei ranghi della polizia per ritorsione nell’aver collaborato con la magistratura nell’inchiesta sulla corruzione. In un messaggio registrato su uno dei suoi siti web, Gulen, che vive negli Stati Uniti dal 1999 in Pennsylvania ma ha molti seguaci all’interno della polizia e della magistratura turche, se la prende con «coloro che non vedono il ladro ma se la prendono con coloro che cercano di prendere il ladro, che non vedono l’omicidio ma diffamano altri accusando persone innocenti», invocando la punizione divina: «che Dio porti il fuoco nelle loro case, bruci le loro abitazioni, spezzi le loro famiglie».
La posizione di Erdogan ora si fa più difficile mentre la lotta interna tra lui e i sostenitori di Fethullah Gulen possono creare problemi al partito di maggioranza, l’Akp, in vista delle prossime elezioni amministrative previste a fine marzo. Se l’azione di disturbo, di Gulen, che si stima possa muovere circa il 5% dell’elettorato, dovesse rafforzare l’opposizione laica del CHP e permettere la vittoria della sinistra a Istanbul, allora per Erdogan sarebbero problemi seri. Non potrebbe soprattutto candidarsi come presidente della Repubblica al voto di agosto dopo aver dovuto abbandonare la riforma in senso presidenzialista della Costituzione in seguito alle proteste a giugno di Gezi Park.
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