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Putin regala 2 mld di euro a Yanukovitch. A patto che sgomberi i manifestanti proEuropa. Risultato: 14 morti

Lo zar Putin con due miliardi di euro in aiuti all’Ucraina si compra il governo Yanukovitch, a patto che sgomberi i manifesatanti di piazza Maida Nezalezhnosti, piazza Indipendenza. Risultato:dalle 17 di stasera 14 morti. Compresi agenti di polizia. E l’Europa? L’imbelle Europa sta a guardare, lamentando le violenza. Ah però…Ecco da corriere.it:

L’Ucraina precipita di nuovo nello scontro totale tra le fazioni della protesta antigovernativa e la polizia. A Kiev, dopo alcuni giorni di tregua, è stato un martedì di vera e propria guerriglia. Con il più tragico bilancio finora registrato dall’inizio della protesta: le vittime, a sera, sono 14: otto civili (altre fonti ne indicano sette) e sei poliziotti, secondo fonti ufficiali. I feriti si contano a centinaia , molti per colpi da arma da fuoco.

ULTIMATUM – Alle 17 era scaduto l’ultimatum dato dalle forze di sicurezza ai manifestanti affinché questi abbandonassero la piazza dove manifestano ininterrottamente ormai da tre mesi. Gli agenti hanno impiegato almeno tre idranti mentre dall’altra parte sono stati lanciati petardi. Un gruppo di manifestanti antigovernativi ha occupato di nuovo il municipio sgombrato domenica in segno di distensione. La polizia in seguito ha caricato uno degli accampamenti, e la tv ucraina ha mostrato le immagini di tende in fiamme. Di nuovo fuoco e molotov, dopo una giornata che sembrava finita con un bollettino di guerra. E in serata anche camionette corazzate sono avanzate verso i manifestanti.

ACQUA E GRANATE – La polizia in assetto anti sommossa è avanzata in piazza Indipendenza verso i manifestanti utilizzando contro di loro cannoni ad acqua e granate stordenti, dopo che le vicine stazioni della metropolitana erano state chiuse. I poliziotti hanno iniziato a sgomberare con la forza i manifestanti, e in serata anche le autoblindo hanno partecipato alle operazioni, regolarmente bombardate di molotov dalla parte dei manifestanti.

I MOTIVI DELLA PROTESTA – I nuovi disordini sono esplosi quando i manifestanti anti-governativi sono scesi in piazza nel centro della città per protestare contro una “donazione” della Russia, che ha cementato la sua influenza sull’Ucraina con due miliardi di dollari in contanti per aiutare l’economia del paese, pesantemente indebitato. Tra i manifestanti è corsa la voce che in cambio Mosca volesse priorio la fine delle manifestazioni pro-Ue e quindi anti-russe.

«LASCIATE LA PIAZZA» – Il leader dell’opposizione ucraina, Vitali Klitschko ha sollecitato donne e bambini a lasciare il luogo simbolo della protesta di Kiev, meglio nota come Maidan, piazza, appunto. «Non possiamo escludere la possibilità – ha detto l’ex campione di box – che le forze dell’ordine attacchino il campo». La polizia ha completamente circondato la piazza dopo aver disperso i manifestanti che si stavano concentrando sulla via Grushevski.

L’INIZIO – – All’inizio delle proteste un gruppo di manifestanti aveva assaltato e poi occupato la sede del partito delle Regioni del presidente ucraino Victor Ianukovich, con bottiglie molotov e pietre. Secondo il Kyiv Post, tra le persone che hanno scavalcato l’inferriata c’era anche la giornalista e militante dell’opposizione, Tetiana Chornovol, assalita brutalmente da sconosciuti nella notte di Natale. Successivamente la polizia ucraina aveva fatto irruzione nell’edificio, in via Lipska, in parte incendiato dai dimostranti.

LE RICHIESTE DELL’OPPOSIZIONE Il leader dell’opposizione ucraina Vitaly Klitschko ha esortato il presidente Viktor Yanukovych ad accettare le riforme costituzionali proposte per limitare i suoi poteri, e a convocare elezioni anticipate se vuole evitare un serio peggioramento della crisi. «Parliamo di minuti, non di ore», ha detto Klitschko alla stampa fuori dal Parlamento a Kiev.

We believe #Ukraine?s crisis can still be solved via dialogue, but those on both sides who fuel violence will open themselves to sanctions.

IL DISAPPUNTO DEGLI USA – «Dopo un fine settimana di progressi a Kiev dispiace notare il ritorno della violenza». Così su Twitter l’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Geoffrey R. Pyatt. «Le decisioni politiche vanno prese nella Rada (il Parlamento ndr.) e non nelle strade», ha aggiunto. L’ambasciatore si riferisce alle nuove violenze scoppiate nella capitale ucraina in seguito all’ultimo rinvio del Parlamento sulle riforme costituzionali per la limitazione dei poteri del presidente. Due giorni fa i manifestanti avevano sgomberato il municipio di Kiev occupato dal 1° dicembre, rispettando una delle condizioni previste per la liberazione degli attivisti detenuti.

LO CHOC DI SCHULZ – «Sono scioccato e rattristato dalle notizie dei manifestanti uccisi in Ucraina. La moderazione e il dialogo, e non la violenza, sono la via per uscire dalla crisi». Così il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, commenta su Twitter la notizia della morte di tre manifestanti negli scontri avvenuti a Kiev.

PREOCCUPAZIONE IN EUROPA – – «Profonda preoccupazione per la nuova grave escalation» e per «le vittime» della violenza a Kiev è stata espressa dalla rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, affermando che «la soluzione deve includere la formazione di un nuovo governo», progressi nella riforma costituzionale e preparazione di elezioni presidenziali.

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