La Bachelet: elimineremo l’amnistia di Pinochet, si riaprono le indagini sulle violazioni dei diritti umani durante la dittatura
venerdì, 12 Settembre, 2014E finalmente il Cile affronterà il suo passato. Via la legge sulkl’aministia voluta da Pinochet per mettere una pietra tombale sui crimini della dittatura. La svolta annunciata dalla Presidente Bacchelet, a seguire da El Mercurio di Santiago il punto sulla “riforma” che riaprirà un ampio contenzioso sul fronte delle violazioni commesse dai golpisti dell’ex generale. Ecco il Corriere della Sera e a seguire El Mercurio di oggi 12 settembre (nella foto la Bachelet con Pepe Mujica, nella recentissima visita della presidente cilena in Uruguay):
Cile: svolta Bachelet, «Annulleremo l’amnistia voluta da Pinochet»
La presidente socialista: «Basta con il silenzio sui desaparecidos». La norma del dittatore impedisce i processi per i crimini commessi dal regime tra il 1973 e il 1978
Basta con il silenzio sugli anni della dittatura di Augusto Pinochet. La presidente del Cile, Michelle Bachlet, annuncia la svolta e spiega di voler cancellare in parlamento la legge di amnistia voluta dal dittatore per coprire i crimini compiuti durante il colpo di Stato che lo portò al potere e negli anni successivi, quando ci fu un dura repressione. Una norma che protegge dalla giustizia sia i militari sia i civili accusati di crimini di lesa umanità tra il 1973 e il 1978. E l’annuncio di Bachelet è arrivato proprio in coincidenza con il 41esimo anniversario del golpe di Pinochet, avvenuto l’11 settembre del 1973.
Accolta la richiesta dei familiari dei «desaparecidos»
La cancellazione di quella legge voluta è un vecchia richiesta dei familiari dei «desaparecidos» alla quale ora il governo di Santiago vuole dare una risposta. Con questa decisione il Cile «adeguerà la legislazione cilena a quella internazionale» nelle materie riguardanti i diritti umani, ha spiegato il ministro della giustizia José Antonio Gomez.
«Il Cile non ha perso la memoria»
«Il Cile non ha perso la memoria, non ha dimenticato i figli di chi è stato perseguito e dei detenuti desaparecidos, i sopravvissuti, le vittime che sono riuscite a salvarsi, oltre agli stessi aguzzini e complici. Molti sono morti attendendo giustizia, molti restando il silenzio: basta attese dolorose e silenzi ingiustificati» ha detto Bachelet durante una cerimonia nella capitale. La presidente ha poi lanciato una sorta di appello per i «desaparecidos» invitando «chi ha informazioni – siano essi civili o militari – di consegnarle» alle autorità.
Organismi per i diritti umani esultano
Il progetto di annullamento della legge è stato accolto molto positivamente da diversi organismi di diritti umani. Quella norma impediva infatti la condanna da parte dei tribunali dei responsabili delle violazioni perpetrate nei primi cinque anni del regime di Pinochet dopo il golpe che rovesciò il presidente Salvador Allende . Il governo cileno ha inoltre reso noto la creazione di un sottosegretariato per i diritti umani dipendente dal ministero della giustizia.
Circa 3.000 le vittime del regime
Le vittime del regime di Pinochet nei quasi 17 anni di dittatura, dal 1973 e il 1990, sono state circa 3.000, secondo quanto ha stabilito il rapporto sulla «verità e la riconciliazione» approvato da Santiago nel 1991. Di queste un migliaio circa sono i «desaparecidos». Nel 2005 un documento ufficiale del governo ha invece raccolto le testimonianze di 30 mila sopravvissuti che sono stati detenuti nelle prigioni segrete del regime, a Santiago e in altre città del paese.
12 settembre 2014 | 21:19
Così El Mercurio oggi sul progetto di eliminazione dell’amnistia voluta da Pinochet:
Autores de proyecto que anula ley de amnistía buscan reapertura de casos de DD.HH.
Tras reunirse con la ministra Rincón, Guido Girardi y Juan Pablo Letelier señalaron que con esa decisión se podrían obtener nuevos datos sobre el destino final de los detenidos desaparecidos.
SANTIAGO.- El senador Guido Girardi (PPD), junto a su par Juan Pablo Letelier (PS), y el ex parlamentario Mariano Ruiz Esquide (DC), se reunieron este viernes con la ministra Secretaria General de la Presidencia, Ximena Rincón, para avanzar en la decisión del Gobierno de patrocinar la moción creada por esos legisladores para anular la ley de amnistía, con la cual buscan reabrir casos de violaciones de DD.HH. en Chile.
Tras la cita, Girardi explicó que “nuestra intención es que en Chile se termine una institución que viola los DD.HH., que es la ley de amnistía. Es posible que las sociedades establezcan leyes de amnistía para pacificar y son grandes consensos democráticos, pero esta es una ley de amnistía totalmente espuria”.
“Es una ley de amnistía que se hizo (Augusto) Pinochet y (Manuel) Contreras para protegerse y blindar situaciones que tienen que ver con la violación a los DD.HH. Esta ley debiera llamarse la ley Pinochet o ley Contreras, la ley de los asesinos”, agregó.
En ese sentido, el parlamentario argumentó que “esta ley contraviene todos los tratados internacionales en materia de protección a los DD.HH. No queremos que Chile sea un país cuestionado por todos los organismos de DD.HH., Amnistía Internacional, Naciones Unidas, por mantener vigente esta ley”.
“Nos parece inaceptable que asesinos, personas que violaron y torturaron puedan hoy caminar libremente por las calles y no se pueda hacer justicia. Por eso sostenemos que este proyecto viene a restablecer el respeto a los DD.HH. en Chile, lo que hoy no está vigente por culpa de esta ley de amnistía”, indicó.
En ese contexto, el legislador del PPD explicó que “nosotros somos partidarios de que aquellos criminales que violaron los DD.HH. y específicamente por casos de lesa humanidad, se pueda volver a discutir la apertura de esos casos, por creemos que podríamos tener, en la medida que se vuelva a hacer la investigación, información que pudiera colaborar a tener los paraderos de detenidos desaparecidos”.
En la misma línea, Letelier detalló que “el proyecto tiene como propósito precisar que este decreto es nulo para efectos del derecho internacional y que no se puede aplicar nunca la prescripción a los delitos de lesa humanidad y delitos de guerra, y eso es lo que queremos que ocurra”.
“Esto es coincidente con el llamado de la Presidenta a que quienes tengan información sobre los paraderos de los DD.DD. o de responsables de crímenes de lesa humanidad los den a conocer, esto será parte del debate legislativo y espero que se agregue el cómo se revisa la ley Valech, donde se establecieron criterios sobre la restricción de información en lo ahí declarado”, dijo.
Según el legislador socialista, “lo que más nos interesa a nosotros es saber la verdad de lo que pasó, dónde están los cuerpos de los desaparecidos, queremos cerrar esta herida (…) En mi opinión, todos los delitos de lesa humanidad deben ser investigados y si se les ha aplicado la ley de amnistía, yo si soy partidario que se reabran esos casos”.
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