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I bambini dispersi nella giungla amazzonica fuggivano dalle violenze dei narcotrafficanti

Quattro bambini sono dispersi da 21 giorni nella giungla amazzonica colombiana. La loro età: 13, 9, 4 anni i più grandi e appena 11 mesi il più piccolo. Sarebbero scampati a un incidente aereo nel quale sono morti la loro madre insieme al pilota al copilota. Intense ricerche sono tuttora in corso. Il presidente colombiano poi smentito è arrivato ad annunciarne nei giorni scorsi il ritrovamento, ma non era vero.

Ma pian piano emerge anche un inquietante scenario sul perché erano su quel piccolo aereo precipitato in Amazzonia. La verità è che stavano cercando di raggiungere il padre fuggito un mese e mezzo fa dal villaggio in cui vivevano, nei dintorni di Puerto Sàbalo. Fuggivano dalle violenze dei narcotrafficanti ed erano diretti a Bogotà dove il padre ha trovato un lavoro. Sono indios della comunità Witoto, la madre che è deceduta era di etnia Chumujo.
Il 1 maggio diretta verso San Josè de Guaviare questa madre di 33 anni, Magdalena Mucutuy Valencia, ha imbarcato dunque su un piccolo Cessna ad Araracura, un mezzo ai dipartimenti Caqueta ed Amazonas, i suoi quattro figli. I due più piccoli avuti dal marito Manuel, un indio di 55 anni, Tien Noriel di 4 anni e il piccolo Cristin Neriman di 11 mesi col suo biberon, insieme agli altri due più grandi frutto di una precedente unione, Soleyni di 9 e Lesly di 13. Lesly, secondo il nonno intervistato da un giornale colombiano, è una ragazzina determinata e capace, conosce la giungla, insomma…
L’aereo è stato ritrovato nella zona di Solano, dipartimento di Caquetà, nell’area del Parque La Paya, a non grande distanza dal confine con l’Ecuador. Quando l’aereo è stato ritrovato i soccorritori non hanno potuto che constatare la morte dei tre adulti del volo, la madre insieme al pilota e al copilota: Hernando Murcia Morales (il pilota), Herman Mendoza Hernandez (il copilota) e Magdalena Mucutuy Valencia la madre. I quattro bambini sembrano inghiottiti dalla giungla, in quella zona vicino al fiume Apaporis molto fitta. Dietro però i bambini si sono lasciati qualche segno, frutti sbocconcellati, qualche orma…
Le forze armate colombiane hanno lanciato più di 100 kit di sopravvivenza (contenenti, tra l’altro, acqua e cibo), nella regione amazzonica compresa tra i dipartimenti di Guaviare e Caquetá, con l’obiettivo di aiutare i quattro bambini. “Ogni kit contiene acqua, siero orale, biscotti, panini, farina, gel energetici e accendi-fuoco”, si legge in un comunicato. La nota aggiunge che la ricerca dei minori continua con “quasi 150 agenti delle forze speciali, cani addestrati alla ricerca e rintracciamento, indigeni della regione e il padre dei piccoli”. Le perlustrazioni non avvengono solo via terra, ma anche dal cielo, con elicotteri. Nella giungla i membri delle forze speciali si muovono a piedi con amplificatori vocali di messaggi, anche di famigliari ed in lingua indigena, e segnalatori acustici.

Il padre Manuel (sopra la madre)

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