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Messaggi oscuri dal paese di macellai e tagliagole

Messaggi assai oscuri vengono dalla Russia, paese purtroppo oltre che di Tolstoj e Dostojevski anche di macellai e tagliagole. Per Ponomarev, illustre dissidente, siamo di fronte a una messinscena concordata tra Prigozhon e Putin per liberarsi di un po’ di nomenclatura in eccesso (Shoigu, Gerasimov ecc). Un altro segnale starebbe nell’indicazione di vecchia data “dopo di me il diluvio” che Putin avrebbe inviato al mondo.
Che tutta questa esibizione di muscoli sia servita infine a far spostare la Wagner in Bielorussia da dove attaccare la vicina Kiev?
Insomma i commenti si sprecano ma nessuno sembra spiegarci esaurientemente il perché del tutto, anche perché molti segnalano comunque una reale perdita di potere da parte di Putin. Inquietante infine che alla testa dei wagneristi ci sia stato il famigerato Utkin, cui si deve la scelta del nome della banda armata come omaggio ai nazisti amanti del compositore.
Intanto gli 007 ucraini continuano ad insistere su Zaporizhzhia, che sarebbe il vero obiettivo in queste ore dei russi, trasformando la centrale nucleare in un incidente nucleare degno di far impallidire Chernobyl.Una sorta di megabomba nucleare sporca, su cui poi inevitabilmente avremmo un walzer impazzito di accuse e controaccuse in mezzo al fallout.

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